Posts tagged ‘chiesa’

“Libera Chiesa in libero Stato”. Protesta della Fgci per la visita di Ratzinger in Campidoglio

Campidoglio

A Roma, la Fgci ha protestato con dei manifesti per protestare contro la visita del Papa in campidoglio domani.

“Libera Chiesa in libero Stato” e “No alle ingerenze del Vaticano” si legge sui manifesti. “Abbiamo voluto sottolineare che non si può accogliere nelle nostre Istituzioni chi scomunica i medici che fanno abortire ragazzine di 9 anni stuprate e riabilita i vescovi filonazisti” dicono i giovani della Fgci in una nota. Che prosegue: “Il Vaticano entra continuamente a piedi pari nel dibattito politico italiano, dai Dico alla vicenda Englaro. Nel giorno della festa della donna, diciamo no al Capo di uno Stato che propugna posizioni medievali”.

RaiNews24

8 marzo 2009 at 14:10 Lascia un commento

Bimba di 9 anni stuprata abortisce l’arcivescovo scomunica i medici

l prelato: “Se la legge umana è contraria a quella di Dio, la legge umana non ha valore”
Il ministro della Salute: “Sono scioccato. E’ una posizione estremista e inopportuna”

Bimba di 9 anni stuprata abortisce l'arcivescovo scomunica i medici

ROMA – Scomunica. Sentenza inappellabile della Chiesa cattolica brasiliana contro i medici che hanno fatto abortire una bimba di nove anni, stuprata dal patrigno e incinta di due gemelli. L’aborto, ha specificato José Cardoso Sobrinho, arcivescovo di Olinda e Recife, è un crimine agli occhi della Chiesa e la legge degli uomini non può sovrastare quella di Dio. Durissimo il commento del ministro della Sanità brasiliano, che ha accusato la Chiesa di aver adottato una posizione “estremista” e “inopportuna”.

Il patrigno, indagato per stupro, ha ammesso che abusava della bambina da quando aveva 6 anni. Alla piccola, ricoverata presso un ospedale di Recife, sono stati somministrati farmaci abortivi mercoledì pomeriggio. A giudizio dei sanitari portare a termine la gravidanza avrebbe comportato gravi rischi, o addirittura la morte, per la bambina. Secondo la legge brasiliana, l’aborto è consentito in caso di stupro o di rischi per la vita della madre. La bambina, fanno notare i medici, rientrava in ambedue le categorie.

L’arcivescovo, esponente dell’ala più integralista della Chiesa brasiliana, è immediatamente passato al contrattacco. “La legge di Dio è superiore a qualunque legge umana” ha proclamato. “Quindi se la legge umana, cioè una legge promulgata dagli uomini, è contraria alla legge di Dio, questa legge umana non ha alcun valore” ha detto, riferisce il sito del quotidiano O globo. Quindi tutte le persone che hanno partecipato all’aborto (con l’eccezione però della bambina) sono state scomunicate.


La decisione è stata condannata dal ministro della Salute José Gomes Temporao: “Credo che la posizione della Chiesa sia estremista, radicale e inopportuna”, ha detto in nottata il ministro nel corso di un programma radiofonico. “Sono scioccato per la posizione radicale di questa religione che – ha aggiunto – nell’affermare a torto di voler difendere una vita, mette un’altra vita in pericolo”.

Ma un’altra vicenda molto simile sta infiammando il Brasile. A Irai, 480 chilometri da Porto Alegre, c’è una bimba di 11 anni ormai al settimo mese di gravidanza. Anche lei stuprata da un parente stretto nella cui casa è cresciuta dopo l’abbandono della madre. Anche qui, naturalmente, la gravidanza è a rischio data l’età immatura. Sia la polizia che le autorità locali affermano che nessuno ha mai chiesto nel caso di questa bimba che fosse praticato un aborto: “Inerzia e disinformazione”, deplora O globo. La storia era nota e le autorità avrebbero dovuto agire d’ufficio, come prevede la legge.

“E’ un tema molto, molto delicato” ma “la chiesa non può mai tradire il suo annuncio, che è quello di difendere la vita dal concepimento fino al suo termine naturale, anche di fronte a un dramma umano così forte, come quello della violenza su una bimba”, ha sottolineato padre Gianfranco Grieco, capo ufficio del pontificio consiglio per la famiglia. “La scomunica significa non potersi accostare anche al sacramento della comunione – ha spiegato il sacerdote – e se una persona è nel peccato e non si confessa, per la chiesa non può fare la comunione. In questo caso i medici sono fortemente nel peccato – ha concluso il capo ufficio del dicastero vaticano – perché sono persone attive nel portare avanti l’aborto, questa uccisione.
Sono protagonisti di una scelta di morte”.

Repubblica.it

6 marzo 2009 at 14:19 Lascia un commento

LIBRI: LA STAMPA CATTOLICA ALL’ATTACCO DI AUGIAS, SU CHIESA FA DISINFORMAZIONE

Roma, 23 feb. – (Adnkronos) – ”Sulla Chiesa fa disinformazione pregiudiziale”. La stampa cattolica all’attacco di Corrado Augias autore del libro ”Inchiesta sul cristianesimo. Come si costruisce una religione” (Mondadori), in cui il noto giornalista intervista lo storico di professione Remo Cacitti, docente di letteratura e storia cristiana antica all’Universita’ Statale di Milano. ”La Civilta’ Cattolica”, rivista quindicennale della Compagnia di Gesu’, e ”Studi Cattolici”, rivista mensile vicino all’Opus Dei, si scagliano, in contemporanea, con i fascicoli ora in distribuzione, contro quella ”moda dei libri divulgativi che vogliono dimostrare l’infondatezza della visione cristiana tradizionale e di quella cattolica in particolare”. Anche il precedente volume di Augias, ”Inchiesta su Gesu’. Chi era l’uomo che ha cambiato il mondo” (Mondadori, 2006), scritto insieme allo storico Mauro Pesce, era stato stroncato dalla stampa cattolica che lo aveva definito ”un attacco frontale alla fede cristiana”, per usare la definizione del gesuita padre Giuseppe De Rosa.

Adnkronos Cultura

24 febbraio 2009 at 10:00 Lascia un commento

Roma, spot shock di Gore vietato sugli autobus

Roma, spot shock di Gore vietato sugli autobus

ROMA – Una bibbia bucata da tre fori di proiettile accompagnata da una scritta: “Cosa succede quando la camorra entra in Chiesa?”. E una seconda immagine, un kalashnikov con una domanda: “Gli Stati Uniti stanno finanziando i terroristi?”.

Da ieri i due manifesti pubblicitari dovevano girare all’esterno degli autobus di Roma per lanciare “Vanguard”, il programma di punta della nuova stagione di Current tv, il canale fondato da Al Gore. Ma l’Atac, l’azienda di trasporto della capitale, li ha bloccati in extremis. “Immagini pesanti, inopportune, che avrebbero potuto offendere la sensibilità dei cittadini, peraltro in un momento di grave tensione sociale, e per di più in una città come Roma, che è sede della Chiesa cattolica”, spiega Massimo Tabacchiera, presidente dell’azienda, che ha preso la decisione di bloccare la campagna. La stessa campagna, realizzata dall’agenzia milanese Cookies Adv, è stata approvata dal Comune di Milano, dove partirà il prossimo 26 febbraio, fa sapere Current tv. Dal Campidoglio arriva immediatamente il sostegno alla decisione di Tabacchiera: “La campagna utilizzava immagini inopportune e non adatte ad essere apposte sui mezzi pubblici”. E poi una precisazione: “Nella scelta non ha avuto un ruolo il problema della sicurezza”.

“Non volevamo certo turbare il clima sociale della capitale – replica l’emittente, dove la decisione dell’Atac ha colto tutti di sorpresa – ma semplicemente ottenere l’attenzione dei cittadini su temi di attualità di respiro globale, che non riguardano solo la città di Roma”. “Capiamo la reazione, visto anche il clima. Tuttavia cercheremo altri circuiti privati che possano distribuirla”, aggiungono.


“Quei manifesti non vanno bene per dei mezzi in movimento – riprende il presidente dell’Atac, che ha visto in anteprima le immagini per dare il via libera dell’azienda – la gente non ha il tempo di fermarsi a leggere e comprendere il senso del messaggio. Sotto l’immagine della Bibbia c’è scritto “Vanguard. I martiri della camorra”, che è l’argomento di una puntata. Sotto il kalashnikov, rappresentato insieme a dollari arrotolati e con il calcio dai colori della bandiera americana, c’è scritto “La guerra segreta all’Iran”. Ma i caratteri sono troppo piccoli per poterli leggere mentre l’autobus si sposta”.

Repubblica.it

21 febbraio 2009 at 10:50 Lascia un commento

Vuole un figlio dal marito in coma via libera all’intervento dei medici

Vuole un figlio dal marito in coma via libera all'intervento dei medici PAVIA – Il primo passo è stato compiuto: “E adesso si va avanti. Voglio vedere come ci possono fermare”, assicura il professor Severino Antinori, il ginecologo-star, esperto di fecondazione assistita. Ieri pomeriggio Antinori è arrivato come un ciclone al Policlinico San Matteo di Pavia, dopo che l’ospedale aveva dato l’ok al prelievo di liquido seminale da un paziente in coma per tumore al cervello. Ha provveduto al prelievo con una siringa ed è subito ripartito per Roma, dove conserverà il liquido in azoto liquido a meno 197 di temperatura.

“C’è una donna che vuole un figlio dal marito. Un atto di vita e di amore. Chi ci accusa di manipolare la natura non sa quel che dice. E comunque noi siamo sotto l’egida della legge 40 sulla fecondazione artificiale”.

In un periodo di accesi dibattiti sui temi di bioetica, la vicenda ha già fatto clamore perché è il primo caso del genere in Italia. Protagonista una giovane coppia di Vigevano, 35 anni lui, 32 lei. Per un tumore fulminante al cervello, un mese fa l’uomo entra in coma. Speranze di salvarlo pare non ne esistano. La moglie si ribella al destino: “Voglio avere comunque un figlio da lui, diventare genitori era il nostro sogno”.
E si rivolge al Policlinico di Pavia, dov’è ricoverato, perché gli sia prelevato il liquido seminale necessario alla fecondazione assistita. L’ospedale risponde che darà l’autorizzazione solo dopo il provvedimento di un giudice. L’avvocato che assiste la donna, Claudio Diani, cerca con affanno una via legale, perché l’uomo potrebbe morire da un momento all’altro. Viene nominato un tutore (ma la dizione esatta è “amministratore di sostegno provvisorio”) che possa surrogare la volontà dell’uomo in coma, nella persona del padre. Il giudice tutelare dà il via libera e così l’ospedale pavese.

Al San Matteo però non ci sono strutture in grado di conservare il seme. Da molti altri ospedali viene negata collaborazione, che invece arriva dal Centro di crioconservazione dei gameti maschili di Padova. Nella trattativa si inserisce però Severino Antinori, che offre la propria disponibilità (“assolutamente gratuita”) e nel giro di poche ore si sostituisce ai medici padovani.


Mentre dalla Chiesa arriva un primo alt. “Credo che un figlio debba sempre essere un atto di amore, non un esperimento di laboratorio – ha affermato Rino Fisichella, pretore della Pontificia Università Lateranense – Un figlio non deve arrivare per desiderio recondito di una persona. Facciamo in modo di rispettare anche in questo aspetto la natura”.

Conclusione: “Pur con molta comprensione per chi vive queste situazioni, non ogni desiderio è legittimo”.
L’avvocato Diani ribatte: “Le stesse persone che sostenevano che la povera Eluana doveva essere tenuta in vita, ora trattano quest’uomo come se fosse una cosa”. Come per il caso Englaro – sostiene il legale – in caso di impedimenti potrebbe essere avviata un’inchiesta per acquisire attraverso varie testimonianze la volontà manifesta del marito di avere figli. Il professor Antinori è più drastico: “Non ce ne sarà bisogno e anche se il paziente dovesse morire, l’iter ormai è iniziato, e con il consenso del giudice. Conserverò il liquido nella mia struttura e procederò all’analisi degli spermatozoi, selezionando i più resistenti. Attenderemo un mese, per far calare lo stress nella signora, poi la sottoporremo a stimolazione ovarica. Quindi procederemo alla fecondazione, secondo una nuova tecnica che ho sviluppato io stesso, l’Imsi, intra morfologic sperm injection. Essendo due persone giovani, credo proprio che la gravidanza sarà normalissima”.

Si vedrà se sarà consentita questa interpretazione estensiva della legge 40 che governa la procreazione assistita. Filomena Gallo, vice-segretario dell’associazione Luca Coscioni, non è d’accordo: “La legge stabilisce che sia necessario il requisito di sterilità e serve il consenso scritto di entrambi i genitori. Se c’è una norma, va rispettata. Spero che non si usi quanto è stato fatto per ricostruire la volontà di Eluana Englaro per strumentalizzarlo ed estenderlo a fattispecie ben differenti”.

Repubblica.it

18 febbraio 2009 at 11:07 Lascia un commento

LIBRI: ‘LA CHIESA DEL NO’ DI MARCO POLITI

Segrate, (Mi) 9 feb. – (Adnkronos/Adnkronos Cultura) – Dare vita ad un lungo viaggio tra gli italiani per scoprire un Paese in cui il senso dell’etica convive con la comprensione per le scelte esistenziali difficili e la fede si coniuga alla laicita’ e all’attenzione per le idee altrui. E’ questo l’obiettivo del contributo di Marco Politi ”La Chiesa del no. Indagine sugli italiani e la liberta’ di coscienza”, in libreria per Mondadori.

A 80 anni dalla la firma del Concordato Politi fa il punto, attraverso numerosi pareri e testimonianze, su argomenti ancora aperti come quello del divorzio, della fecondazione assistita, dell’aborto, delle coppie di fatto, dei gay, dei diritti del malato a sospendere nutrizione e idratazione artificiale in caso di stato vegetativo persistente. Alla ricerca di risposte, l’autore ha spaziato dal mondo ecclesiastico a quello della scienza, dalla medicina alla politica, dal diritto al cinema.

Ha incontrato personalita’ come Alessandro Plotti, Gustavo Zagrebelsky, Ignazio Marino, Enrico Bellone, Vito Mancuso, Giulio Girello, Enzo Bianchi, donne dai destini diversissimi come Mina Welby e Rosy Bindi, uomini di spettacolo come Lino Banfi, seguace di Padre Pio, e sacerdoti dal percorso travagliato come Franco Barbero. Ma, soprattutto, ha incontrato Benedetto XVI, una personalita’ dalle molte sfumature e per molti versi enigmatica. Il libro riporta, infatti, il testo completo e inedito dell’ultimo colloquio avuto con lui prima della sua elezione al soglio pontificio.

Adnkronos Cultura

10 febbraio 2009 at 16:12 Lascia un commento

La parola ai medici: ogni giorno negli ospedali si prendono decisioni di fine vita

Una sala operatoria

“Di chi muore perche’ non c’e’ posto in rianimazione non si parla, non ne parlano i giornali e nemmeno gli uomini di Chiesa. Per quelli che muoiono perche’ ‘non c’e’ posto’ decreti-lampo non se ne fanno”. Commenta cosi’ le polemiche sul caso di Eluana Englaro il professor Giuseppe Remuzzi, Direttore dell’Istituto di Ricerche
Farmacologiche Mario Negri di Bergamo, secondo il quale “fare il medico e’ rianimare, certo ma anche saper sospendere le cure quando sono inutili. Fa parte delle nostre responsabilita’. E’ a tutela di chi non ha piu’ speranza perche’ non debba subire trattamenti inutili. E di tanti che di cure intensive invece hanno bisogno per vivere. Sono quasi sempre giovani o giovanissimi, per loro, vittime di incidenti stradali o della meningite qualche volta nelle rianimazioni dei nostri ospedali non c’e’ posto. Questo si’ che e’ un delitto. E lo sara’ di piu’ se si imporra’ ai medici di impegnare risorse e posti che nelle rianimazioni non bastano mai per trattamenti futili”.

“Ogni giorno nelle rianimazioni dei nostri ospedali i medici prendono decisioni di fine vita. – spiega Remuzzi – Ne parlano con i parenti e tengono conto, quando c’e’, della volonta’ dell’ammalato. Ma i familiari il piu’ delle volte preferiscono non decidere, non se la sentono, troppa responsabilita’. Si affidano alle conoscenze dei medici e al loro buon senso”.

E per quanto riguarda Eluana Englaro dice: “e’ stato giusto al momento dell’incidente stradale, 17 anni fa rianimare Eluana con l’idea di poter recuperare almeno qualcosa della funzione del suo cervello. E’ per questo che prima di sospendere le cure e’ prudente aspettare un anno, proprio per offrire a questi ammalati tutte le possibilita’ anche se estremamente remote di recupero. Dopo e’ tutto inutile”.

RaiNews24

7 febbraio 2009 at 18:45 Lascia un commento


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